LA RICERCA

Progetto Hermetia si pone l’obiettivo di studiare un sistema alternativo per il riutilizzo e la valorizzazione degli scarti organici attraverso un processo di bioconversione mediato dall’insetto saprofago Hermetia illucens. L’impianto è organizzato in tre diversi settori che consentono la fase di allevamento dell’insetto, la fase di bioconversione degli scarti mediata dallo stadio larvale dell’insetto e la fase di produzione dei prodotti e sottoprodotti ad elevato valore commerciale per l’impiego nell’industria mangimistica sia in acquacoltura che in zootecnia. Le farine derivanti dalla massa larvale dell’insetto possiedono infatti caratteristiche nutrizionali di elevata qualità che le rendono adatte per l’alimentazione animale.

Una costante attività di ricerca è dedicata all’analisi e al miglioramento dei parametri legati al processo di bioconversione degli scarti organici mediato da Hermetia, al miglioramento della fase riproduttiva dell’insetto e all’analisi e utilizzo dei prodotti e sottoprodotti che derivano dall’intero processo. I piani sperimentali messi a punto ed i risultati ottenuti hanno permesso di verificare l’efficienza di bioconversione e la qualità di specifici substrati di crescita di H. illucens. Lo studio della composizione nutrizionale di diversi stadi larvali dell’insetto con particolare riferimento al contenuto di acidi grassi di elevato valore ha permesso di fare luce sulle basi molecolari dei pathway metabolici implicati nella sintesi e degradazione degli acidi grassi che determinano i differenti fenotipi biochimici nei diversi stadi larvali. Parallelamente, lo studio della frazione proteica delle larve allevate nel nostro impianto, ha fornito indicazioni sui profili aminoacidici di diversi stadi larvali, e ha permesso di focalizzare l’attenzione sulla taurina, un nutriente critico per i mangimi per acquacultura, e sul pathway genico di sintesi. I risultati di queste attività di ricerca hanno permesso di evidenziare che le larve e le prepupe posseggono profili nutrizionali specifici e che tali differenze, riscontrate sia nella frazione lipidica che proteica, possono essere prese in considerazione per selezionare lo stadio larvale più adatto per le diverse applicazioni nei settori industriali quali mangimistica, farmaceutica o produzione di biodiesel. Complessivamente, i dati biochimici sui profili nutrizionali degli stadi larvali analizzati, hanno dimostrato fenotipi peculiari in larve e prepupe, e suggeriscono una possibile selezione delle stesse come fonte sostenibile di amminoacidi rilevanti e taurina nella formulazione di mangimi specie-specifici per sostenere la crescente domanda di mangimi per animali soprattutto nel settore dell’acquacoltura e in diverse applicazioni biotecnologiche.

Ulteriori ed importanti studi sulla valutazione dell’impatto associato alle diverse fasi di tutto il processo di bioconversione mediante LCA (Lyfe Cycle Assessment) ha evidenziato i possibili vantaggi dell’allevamento dell’insetto per la bioconversione di scarti organici in termini di miglioramento ambientale ed economico rispetto alle attuali risorse nutrizionali utilizzate per l’alimentazione animale.

Sono in corso ulteriori studi mirati al costante miglioramento delle fasi di allevamento, bioconversione, raccolta e conservazione delle larve ma soprattutto alla valutazione dell’attività biologica dei prodotti ottenuti. I risultati di LCA saranno consolidati aggiungendo la valutazione della circolarità al fine di ottenere un’analisi complessiva di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di massimizzare i benefici dell’intero processo. 

Pubblicazioni

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